Villain semplificato (fronti e villain, episodio bonus)

Mi è stato fatto notare che il metodo che ho proposto (e non ancora playtestato per bene), in questa serie, per gestire un villain ricorrente in una campagna di D&D è troppo complicato e puntiglioso.

In effetti mi piace approfondire molto le cose, motivando quello che faccio. Ma capisco che possa intimidire qualcuno.

Ve ne fornisco una versione ridotta all’osso: 3 punti semplici e rapidi.

Il villain in 3 punti

Dato il vostro villain ricorrente, i punti fondamentali da tenere a mente per giocarlo secondo l’approccio che ho proposto sono questi.

1) Requisiti oggettivi

All’inizio, definite l’obiettivo del suo malefico piano e una serie di requisiti che dovrà soddisfare per realizzarlo. Può essere un semplice elenco, tipo lista della spesa, o un diagramma ramificato in cui certi requisiti hanno dei requisiti a loro volta. L’importante è che siano cose concrete, oggettive, ben determinate.

2) Due note da aggiornare

Tra un’avventura e l’altra, tenete nota di due cose. Primo: a che punto è adesso il villain nella sua collezione di requisiti. Secondo: il suo punteggio di Risorse, un generico contatore che rappresenta tutto il resto (uomini, mezzi, denaro, informazioni eccetera).

Sui requisiti, se sono scritti bene, non dovrebbe esserci dubbio.

Per le risorse consiglio un singolo punteggio che va da 0 a 10. Per quelle spese o acquisite usate il buonsenso, a seconda di cosa è successo nell’avventura (consiglio una variazione di 1 punto se piccola, di 2 punti se importante, di 3 punti se massiccia). Solo se vi va potete scendere più nel dettaglio con contatori separati per diversi tipi di risorsa.

3) Visibilità ai giocatori

Ogni volta che il villain intraprende qualcosa per cambiare lo stato di cose di cui sopra (cioè, per procurarsi risorse e/o qualche requisito del suo piano) dovete palesare ai giocatori quell’iniziativa e dare modo ai PG di intervenire (se vogliono).

Perché?

La funzione di questi 3 punti è aiutarvi a gestire il villain e il suo piano come un elemento aperto dello scenario, anziché una serie di eventi (“situazione e non trama”, direbbe qualcuno), ma al contempo come qualcosa di attivo che prende l’iniziativa e a cui i giocatori devono rispondere (al posto di qualcosa che reagisce alle loro mosse, come i tipici mostri di un dungeon).

Inoltre, rendono la lotta contro il villain qualcosa di seriale e progressivo, che fornisce materiale per più avventure anziché esaurirsi in una sola; ma, al contempo, rendono oggettivo l’esito finale di quella lotta, anziché lasciare all’arbitrio del Diemme come e quando si può concludere. In altre parole: hai dei dati precisi che ti dicono quando il villain ha vinto o ha perso, quindi il tuo compito è solo constatarlo, non deciderlo (esattamente come avviene, che so, coi punti ferita di un nemico).

Era così semplice?

Di base, sì.

Allora perché farla tanto lunga? Perché trovo utile condividere con voi le riflessioni che mi hanno portato qui.

La teoria su cos’è un villain e come funziona (episodio 1 ed episodio 3) getta le fondamenta di partenza. Mi serve ad assicurarmi che ci capiamo, che parliamo della stessa cosa, e che possiate rendervi conto del contesto in cui va situato questo strumento, così da sapere quando è il caso di usarlo.

Ho parlato anche di Fronti e Orologi (episodio 2 ed episodio 4), ereditati da altri giochi e usati da molte persone, in D&D, per fare le stesse cose di cui parlo qui. Quelle pagine possono esservi utili per conoscerli, e anche per conoscere la mia visione in materia, e il motivo per cui non li ritengo sufficienti al mio scopo.

Nella descrizione dettagliata dello strumento che sto proponendo (episodio 5 ed episodio 6, più un esempio ipotetico nell’episodio 7) ho voluto non solo spiegare bene, in modo esteso, i tre punti che ho elencato qui, ma anche corredarli con varie cosucce opzionali che trovo utili e non penso li appesantiscano più di tanto.

La serie non è ancora finita: dobbiamo parlare della sconfitta del villain! Aggiungerò quella parte in un altro episodio. Per ora scusatemi la brevità, sono in un periodo un po’ pesante.

2 pensieri riguardo “Villain semplificato (fronti e villain, episodio bonus)

  1. Sì, credo che questo sunto servisse prorpio.
    Ho trovato i precedenti affascinanti e, specie se ci si vuole confrontare, conoscere il “dietro le quinte” è importante, ma credo che arrivare all’essenza sia necessario per rendere una meccanica fruibile: ottimo lavoro! 👍

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