Cosa vuol dire fallire? (flusso di gioco, parte 3)

Il losco Nirgax, potente stregone e contrabbandiere, custodisce il prezioso Papiro di Mac Guffin, che i PG devono recuperare. Purtroppo, come vedremo, non è la loro giornata fortunata.

La paladina di Pina gli rivolge un’accorata supplica, spiegandogli come il Papiro sia destinato a un bene superiore, ma Nirgax si fa una risata. Allora e si offre di pagarlo con tutto quello che ha, ma lui rifiuta sdegnoso.

Intanto, di soppiatto, il ladro di Lina vorrebbe sfilargli il Papiro mentre è distratto dalla conversazione. Ma lo porta in una tasca ben protetta, e il PG non vuole esporsi troppo e farsi scoprire. I suoi tentativi vanno a vuoto, finché rinuncia.

Lo stregone di Mino, in un moto di orgoglio, sfida Nirgax a un duello di magia. Quello sogghigna, sicuro di sé, e accetta. È uno scontro spettacolare, ma purtroppo è il PG a cedere per primo: si arrende, spossato, senza più mezzo incantesimo disponibile.

Il guerriero di Gino perde la pazienza: si lancia addosso a Nirgax di peso, per immobilizzarlo e prendergli il prezioso oggetto con la forza. Ma nella colluttazione qualcosa va storto…

Tutti restano immobili, inorriditi, fissando i brandelli del Papiro lacerato che si sparpagliano sul pavimento.

C’è un buco grande come una casa in quello che vi ho presentato come il mio flusso di gioco (qui la parte 1, qui la parte 2)! Non se n’era accorto nessuno? Meno male… 😅 Provvedo a rimediare.

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Trecento!

Ben poco mi accomuna (sia dal punto fisico che valoriale) all’esuberante sfoggio di machismo sopra le righe da cui ho tratto questa immagine, ma una vignetta volevo concedermela.

Siamo arrivati, infatti, al trecentesimo post su questo blog (escluse tutte le pagine accessorie tra cui i downloads, il glossario, le mie Tavole e i cinque fantastici speciali pieni di interviste e approfondimenti). Quindi, come già successo per il centesimo e il duecentesimo, vi tocca subire un carosello degli articoli di maggior successo, grondante autocompiacimento. Ma ne approfitterò anche per ringraziare un po’ di gente.

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Pillola: ieri era Zero

Avete mai sentito parlare della famigerata regola zero? Difficile masticare un po’ di teoria (o anche solo di gergo) del GdR senza imbattersi in questo termine. Più difficile, invece, capirlo davvero, perché oggi viene usato con molte accezioni diverse, in un mischione confuso che non aiuta la comprensione.

Ecco in poche parole il mio pensiero in materia.

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Never fail (il grande equivoco del fallimento in avanti, parte bonus)

Ogni tanto, sui forum e le chat che frequento, torna alla ribalta il discorso sul cosiddetto fail forward, con tutte le ambiguità e gli equivoci che purtroppo si porta dietro.

Ne avevo già parlato, molto tempo fa, in Arbitrare senza fallire e Sì, ma il simmà?, beneficiando tra l’altro delle critiche costruttive del buon Gente di Ruolo. Anche il discorso sul mio flusso di gioco si collega a questo.

Ma dopo più di due anni e mezzo sento il bisogno di tornare sull’argomento. Anche per chiarire, una volta per tutte, alcuni punti fermi del mio modo di giocare.

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Pillola: sistema torcico decimale

Tocca al mio blog ospitare il Vecchio Carnevale Blogghereccio di questo mese, per il quale ho scelto il tema delle luci.

Quindi, a maggior ragione, devo anche dare il buon esempio contribuendo. Stavolta, eccezionalmente, lo farò con due contributi brevi (questo è il primo), anziché un contributo lungo.

Avete mai pensato di usare le torce (fiaccole) come unità di misura?

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Libertà è esplicitazione (motivazioni & obiettivi, episodio 7)

Il Diemme appoggia sul tavolo un volumetto ciclostilato: è un’avventura che ha acquistato; la propone al suo gruppo come prossima giocata. “Di che si tratta?” gli chiedono. E lui spiega: “Sarete la scorta di una carovana, dovrete farla arrivare sana e salva a destinazione”. Oppure: “Una corona magica è sepolta in un antico sepolcro appena riportato alla luce: dovrete esplorarlo per recuperarla”. O ancora: “È un caso di omicidio, sta a voi indagare per scoprire il colpevole”.

Se state seguendo questa serie, ormai siete di certo in grado di riconoscere la dichiarazione esplicita di un obiettivo, quando ne vedete una. Nello scorso episodio vi ho illustrato i principali vantaggi di questo approccio.

Qualcuno, però, in questi esempi di frasi tende a vedere dei problemi, che si possono riassumere (in prima approssimazione) in due parole: railroad e spoiler. Vediamo perché queste preoccupazioni sono prive di fondamento.

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Vecchio Carnevale Blogghereccio: le Luci

Ho il grande onore di ospitare il Vecchio Carnevale Blogghereccio per la terza volta, scegliendo quindi il tema. Dopo essermi dedicato alle creature, con i draghi e i famigli, per questo Marzo 2023 andrò su qualcosa di più generico:

le luci

Concedetemi un attimo per… far luce sul tema, poi lascerò la parola a chi vorrà contribuire!

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Io non sono un ratto! (fronti e villain, episodio 6)

Nello scorso episodio di questa serie ho iniziato a delineare un possibile metodo per gestire un villain ricorrente in una campagna di D&D.

Erano rimasti aperti due elementi costitutivi (opzionali), che vorrei discutere oggi. E poi mi piacerebbe mostrarvi come penso che dovrebbe funzionare l’interazione tra il villain e i PG durante la giocata.

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Dipendenze e rompicapi, parte 2

Nella prima parte di questa coppia di articoli (che vi è gentilmente offerta dalle esortazioni di Ranocchio) vi ho presentato il grafo delle dipendenze (Puzzle Dependency Chart) di Ron Gilbert, sia come mezzo per rappresentare un rompicapo, sia come procedimento per progettarlo.

In questa seconda e ultima parte vi mostrerò come e perché può servire a noi Diemme, con un esempio di applicazione. Aggiungerò anche una nota finale su una variante per renderlo ancora più raffinato.

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