Vecchio Carnevale Blogghereccio: gli Specchi

Come vola il tempo: è già la quarta volta che ospito il Vecchio Carnevale Blogghereccio! È tempo di contare le rughe e i capelli bianchi, il che mi ispira il tema per questo Febbraio bisestile 2024:

gli specchi

Darò un’introduzione generale, poi lascerò la parola a voi!

Introduzione

Specchio, servo delle mie brame…!”

Da sempre, direi, gli specchi sono associati alla magia e al fantastico. C’è qualcosa di magico nell’idea di un oggetto che cattura la tua immagine (avrei potuto scegliere, per ragioni simili, anche la macchina fotografica, ma sono affezionato al fantasy pseudomedievale classico).

Oggi ci siamo abituati, ma nell’antichità non era così scontato potersi specchiare. Gli specchi erano fatti di metallo lucidato, spesso prezioso (come l’argento). I più poveri dovevano probabilmente accontentarsi di uno… specchio d’acqua, cioè della superficie riflettente dell’acqua tranquilla. Ai tempi dell’Impero Romano si inizia a parlare di specchi composti da una lastra di vetro, rivestita su un lato da un sottile strato metallico (il “piombato vetro” di dantesca memoria); ma rimarranno a lungo oggetti costosissimi.

Curiosità: a quanto pare solo gli umani e pochissimi altri animali (alcune scimmie, alcuni cetacei e alcuni uccelli) sono in grado di riconoscere se stessi in un riflesso allo specchio. Quali mostri del nostro mondo fantasy ci riescono? Domanda interessante.

Nella superstizione popolare gli specchi hanno un posticino di rilievo: basta citare i famosi “sette anni di guai” per chi rompe uno specchio, o il noto fatto che i vampiri non si riflettano negli specchi. In certi paesi si usa coprire gli specchi in casa quando c’è un defunto: in segno di lutto, certo, ma anche per la credenza che possano in qualche modo imprigionare l’anima. E chi di noi, nei giochi da bambini, non si è mai difeso con l’espressione “specchio riflesso!” o simili?

Essendo usato per curare il proprio aspetto, lo specchio rimanda ai concetti di bellezza e di vanità, come nel celeberrimo mito di Narciso, o nella fiaba di Biancaneve da cui ho tratto la citazione iniziale.

In quest’ultima si vedono poi i più frequenti usi dello specchio nella magia: la divinazione, cioè la possibilità di avere risposte alle proprie domande, ruolo in cui fa a gara con la più popolare sfera di cristallo; e lo scrutamento, la possibilità di osservare cose lontane: questa la ritroviamo in un altro specchio magico Disney, quello de La Bella e la Bestia. Entrambi gli usi derivano probabilmente dall’associazione dello specchio al concetto di verità. Rientra qui anche lo Specchio di Galadriel de Il Signore degli Anelli, quello che mostra “cose che furono, cose che sono, e alcune cose che devono ancora verificarsi“.

Uno specchio magico può servire anche a guardarsi dentro. Viene subito in mente lo Specchio delle Brame della saga di Harry Potter, che mostra i più profondi desideri (mentre l’Avversaspecchio, della stessa saga, prevede i nemici in arrivo). O il detto per cui “gli occhi sono lo specchio dell’anima”.

D’altra parte, esistono specchi che rimandano un’immagine distorta, come gli specchi deformanti di luna park e carrozzoni. L’immagine nello specchio sembra fare tutto “al contrario” e questo ha portato ad associarlo al concetto di opposto: basti pensare al concetto di Mirror Universe (Universo Specchio), reso popolare da Star Trek: un universo parallelo in cui i buoni sono cattivi e viceversa (anche nella DC Comics c’è qualcosa del genere). Uno dei più classici e più temuti oggetti maledetti di D&D è lo specchio dell’avversità, che fa apparire un “doppione” di chi ci si riflette, con personalità invertita.

Oppure lo specchio può essere una porta, un passaggio verso altri luoghi o altre realtà. Tipico esempio è il libro Attraverso lo specchio, seguito di Alice nel Paese delle Meraviglie. Mentre nei fumetti Mefisto, arcinemico di Tex Willer, usa spesso gli specchi per evocare demoni e spiriti maligni (oltre che per il già citato scrutamento).

Eppure gli specchi sono utilissimi anche come oggetti mondani, senza tanta magia. Ne sa qualcosa Perseo, che usando lo scudo come specchio riuscì a decapitare la Gorgone Medusa senza finire pietrificato. Un altro mito celeberrimo è quello degli specchi ustori di Archimede (lo scienziato, non quello di Paperopoli), che avrebbero evitato la conquista romana di Siracusa. I PG avventurieri che portano con sé uno specchio possono trovarlo utile per sbirciare dietro gli angoli, per fare segnalazioni a distanza con la luce del sole.

Insomma, come per “le luci” dell’anno scorso, non c’è che l’imbarazzo della scelta: non avete scuse per non partecipare!

Come Partecipare

  • Innanzitutto, leggetevi di cosa stiamo parlando e come funziona, spiegato qui.
  • Poi, se non ce l’avete già, apritevi un blog (Google è vostro amico, ci sono diverse piattaforme gratuite che possono ospitarlo: Blogger, Itch.io, WordPress.com…); in alternativa, potete fare in un attimo un post su Write.as come se aveste un blog anche se non vi va di crearne uno.
  • Sbizzarritevi a scrivere quello che volete sul tema del mese, per qualunque GdR!
  • Nel vostro contributo linkate questo stesso post per far girare l’iniziativa, e far capire di che si sta parlando.
  • Una volta pubblicato, fornitemi il link (potete usare i commenti qui sotto, o contattarmi direttamente in diversi modi).
  • Poco dopo la fine di febbraio, provvederò a postare la raccolta di tutti i contributi.

Ricordate: avete tempo dal 1 al 29 febbraio per pubblicare. Il 2024 vi offre pure un giorno extra: approfittate dell’occasione!

6 pensieri riguardo “Vecchio Carnevale Blogghereccio: gli Specchi

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