Pillola: sistema torcico decimale

Tocca al mio blog ospitare il Vecchio Carnevale Blogghereccio di questo mese, per il quale ho scelto il tema delle luci.

Quindi, a maggior ragione, devo anche dare il buon esempio contribuendo. Stavolta, eccezionalmente, lo farò con due contributi brevi (questo è il primo), anziché un contributo lungo.

Avete mai pensato di usare le torce (fiaccole) come unità di misura?

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Vecchio Carnevale Blogghereccio: le Luci

Ho il grande onore di ospitare il Vecchio Carnevale Blogghereccio per la terza volta, scegliendo quindi il tema. Dopo essermi dedicato alle creature, con i draghi e i famigli, per questo Marzo 2023 andrò su qualcosa di più generico:

le luci

Concedetemi un attimo per… far luce sul tema, poi lascerò la parola a chi vorrà contribuire!

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Dipendenze e rompicapi, parte 2

Nella prima parte di questa coppia di articoli (che vi è gentilmente offerta dalle esortazioni di Ranocchio) vi ho presentato il grafo delle dipendenze (Puzzle Dependency Chart) di Ron Gilbert, sia come mezzo per rappresentare un rompicapo, sia come procedimento per progettarlo.

In questa seconda e ultima parte vi mostrerò come e perché può servire a noi Diemme, con un esempio di applicazione. Aggiungerò anche una nota finale su una variante per renderlo ancora più raffinato.

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Dipendenze e rompicapi, parte 1

Ho già accennato in passato al diagramma delle dipendenze di Gilbert, ma è venuto il momento di approfondirlo meglio. Anche perché può esserci d’aiuto nel progettare un certo tipo di scenari per le nostre avventure.

Questo articolo (e il suo seguito) deve la sua esistenza al mio amico Ranocchio (vi ricordate di lui?). Tempo fa ha avuto la pazienza di presentarmi e spiegarmi quel diagramma. Di recente mi ha esortato a scrivere sull’argomento. Penso che l’abbia fatto soprattutto per assicurarsi che lo avessi capito 😄. Non a torto: già il grande Feynman diceva che non hai capito veramente una cosa se non sei in grado di spiegarla ad altri in modo semplice. Quindi, se proseguirete la lettura, sarete voi a dirmi se ho passato l’esame 😉.

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Marciamo a ovest?

Era da molto tempo che accarezzavo l’idea di giocare una open table stile west marches. E di scrivere qualche articolo sul tema. Beh, sia che queste parole vi abbiano fatto venire l’acquolina in bocca, sia che vi siano suonate incomprensibili, gioite! Oggi leggerete qualcosa che vi piacerà.

E avrete anche un nuovo download in regalo!

Quest’occasione vi è offerta da due grandi sponsor. Il primo è il Vecchio Carnevale Blogghereccio, che per questo Febbraio ha come tema le Frontiere: quale occasione migliore? Il secondo è la mia pigrizia. O, forse meglio, la mancanza di tempo. Che colpisce me quanto i miei giocatori, con l’avanzare inesorabile dell’età e delle incombenze: è anche quella una marcia…

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Pillola: di notizie e di licenze

Il mio ritmo di pubblicazione così lento ha vantaggi e svantaggi. Tra questi ultimi c’è l’arrivare con enorme ritardo sul “dibattito del giorno” o roba del genere. Se le news fossero il punto focale di questo blog sarebbe un problema grave, ma non lo sono nemmeno per sbaglio, quindi poco male. Tra i vantaggi, di contro, c’è il riuscire a trattare certi temi con la giusta calma, quando si sono “raffreddati” a sufficienza da inquadrarli chiaramente.

Wizards of The Coast, la casa editrice di D&D, controllata dalla Hasbro, l’ha fatta fuori dal vaso, per dirla in modo popolare. Il suo proposito di cancellare la vecchia Open Gaming License 1.0a, sostituendola con una nuova versione la cui bozza era a dir poco vessatoria, ha suscitato un tale vespaio da costringerla a fare marcia indietro. Ma ha causato anche una discussione ampia e variegata, nella community, sul tema generale delle licenze dei giochi.

Vi condivido un po’ di buoni link.

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Economia teinata

Vedendo che “il tè” è il tema con cui si apre il 2023 del Vecchio Carnevale Blogghereccio, mi sono spuntati subito in testa due pensieri.

Il primo è che quando ho festeggiato, da ragazzo, l’arrivo dell’anno 2000 mi era sembrato un clamoroso traguardo, e il 2023 mi pareva così lontano da essere praticamente fantascienza. Ora i nati nel 2000 stanno per laurearsi e io sono sempre più vecchio 😂. Considerazioni personali.

Grazie a Cleptomania Postale per questa versione aggiornata del logo (sfondo trasparente)

Il secondo pensiero è andato subito a un dibattito che di tanto in tanto ricorre, nei gruppi e sui forum: c’è il tè, nelle ambientazioni di D&D? Mi riferisco, ovviamente, alle classiche ambientazioni pseudo-medievali e pseudo-europee, con castelli e cavalieri. Dove il tè, a essere rigorosi, sarebbe anacronistico. Poi, certo, è fantasy e si può tutto.

Un mio commento veloce su questo tema, e poi vi presento il tè (anzi, i tè) di uno dei miei mondi.

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Ti ho pescato!

Le reti sono il tema di dicembre del Vecchio Carnevale Blogghereccio: un tema vasto e sfaccettato, visti i molti significati che il termine può assumere.

La mia speranza era che tutti facessero a gara per trovare l’accezione più originale e imprevedibile, lasciando spazio al mio losco e pigro intento: concentrarmi su quella banale, la rete come arma.

Purtroppo quel furbacchione di Nerdcoledì ha avuto la mia stessa idea e mi ha battuto sul tempo! 😂 Mi ha fregato pure l’introduzione basata sui gladiatori romani.

Ma forse, visto che lui si è concentrato sulla quinta edizione, c’è spazio per un discorso più ampio. Nella storia editoriale di D&D la rete è comparsa spesso. Nella mia esperienza, però, non l’ho mai vista usare dai giocatori, forse per le sue meccaniche troppo complesse a fronte di un beneficio modesto. Come rimediare?

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La biblioteca stregata: uno scenario attivo

Il tema di novembre del Vecchio Carnevale Blogghereccio sono le biblioteche, il che è perfetto per sperimentare la nuova, fantastica meccanica di gioco che vi ho proposto, quella dello scenario attivo.

Dal cupo e tenebroso labirinto de Il nome della rosa a esempi più pop come Pagemaster e Ghostbusters, la biblioteca è stata spesso rappresentata come un luogo ricco di pericoli, misteri e sfide, tutto il contrario di quello che dovrebbe essere, cioè un posto pacifico e silenzioso in cui leggere o studiare.

Questa visione è l’ideale per giochi di avventura come D&D. Come realizzarla? Beh, potremmo fare una normale mappa di dungeon con le varie stanze: è senz’altro la prima scelta per dare allo scenario la giusta profondità. Ma se abbiamo fretta e/o voglia di qualcosa di nuovo… ecco a voi una biblioteca infestata, un unico, gigantesco essere che combatte contro i PG.

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Se la montagna vuole ucciderti (scenario attivo, parte 2)

Nella prima parte di questa mini-serie abbiamo introdotto lo scenario attivo: una nuova, piccola meccanica con cui ho provato a rivoluzionare gli ostacoli ambientali in D&D e affini. Abbiamo visto il concetto e alcuni punteggi fondamentali.

Proseguiamo con la parte forse più importante: le azioni e reazioni a disposizione del nostro scenario attivo. Inizieremo anche a vedere qualche esempio da un mio playtest… uno in cui, nello spiegare la cosa ai giocatori, ho detto che in pratica la montagna voleva ucciderli.

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