Pillola: di notizie e di licenze

Il mio ritmo di pubblicazione così lento ha vantaggi e svantaggi. Tra questi ultimi c’è l’arrivare con enorme ritardo sul “dibattito del giorno” o roba del genere. Se le news fossero il punto focale di questo blog sarebbe un problema grave, ma non lo sono nemmeno per sbaglio, quindi poco male. Tra i vantaggi, di contro, c’è il riuscire a trattare certi temi con la giusta calma, quando si sono “raffreddati” a sufficienza da inquadrarli chiaramente.

Wizards of The Coast, la casa editrice di D&D, controllata dalla Hasbro, l’ha fatta fuori dal vaso, per dirla in modo popolare. Il suo proposito di cancellare la vecchia Open Gaming License 1.0a, sostituendola con una nuova versione la cui bozza era a dir poco vessatoria, ha suscitato un tale vespaio da costringerla a fare marcia indietro. Ma ha causato anche una discussione ampia e variegata, nella community, sul tema generale delle licenze dei giochi.

Vi condivido un po’ di buoni link.

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Pillola: che fai, mi cacci?

Ecco che vigliaccamente ricorro a una piccola “pillola” per parlare, in sordina, di un argomento ben più vasto che meriterebbe fior di articoli. Lo farò altre volte in futuro, sappiatelo 😉.

C’è stata una discussione molto interessante, qualche tempo fa, sul gruppo Telegram Segrete e Dragoni. Ci si chiedeva se c’erano “asimmetrie” tra giocatori e Diemme in merito alla gestione della “parte sociale” del tavolo (al di fuori, cioè, del gioco in sé). Ci si divideva tra chi sosteneva che l’autorità e la responsabilità principale, anche in questa materia, le avesse il Diemme, e chi invece che ricadessero alla pari su tutti i partecipanti.

La mia risposta (spoiler!) è che ricadono alla pari su tutti i partecipanti… non solo per la “parte sociale” ma per ogni parte del gioco. Nel seguito spiego meglio.

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Pillola: se il giocatore fa una cavolata

Cosa dovrebbe fare il master se i giocatori fanno “cavolate” (in particolare se rendono i loro PG dei murderhobo che vanno in giro ad ammazzare e distruggere indiscriminatamente)? Partendo da un meme, sul gruppo Telegram “Segrete e Dragoni” c’è stata una discussione interessante sull’argomento. Non ho contribuito molto perché l’ho letta in seguito, ma mi ha portato a proporre questo abbozzato schemetto:

Maggiori dettagli nel seguito.

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Altre 3 Q&A: trattenere i colpi, verificare il nascondersi, homebrew troppo forte

Proseguiamo la fortunata innovazione di accorpare, a tre a tre, le Q&A più brevi. Ecco quelle di questa volta:

  • In combattimento, i nemici vanno usati alla massima potenza o cercando di non esagerare?
  • Quando ci si nasconde, si può chiedere a un compagno di verificare se si è nascosti bene?
  • Che fare se una classe “casalinga” si rivela “troppo forte” ma il giocatore che la usa si oppone a correggerla?
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Q&A: murderhobo e campagne in vacca (domanda anonima)

Sono sorpreso da quanto spesso le persone si siedano a un tavolo per giocare a D&D senza prima parlare di cosa vogliono fare. Non mi riferisco (in questo caso) a “contratti sociali” e gioco sicuro e raffinatezze varie, ma proprio di un semplice dialogo su obiettivi ed intenti. Che razza di campagna o avventura vogliamo giocare? Come vogliamo giocarla? È incredibile la quantità di giocate che finisce in malora per mancanza di questo semplicissimo elemento.

Una recente domanda via social network mi ha permesso di tornare su questo tema, che mi sta molto a cuore (nonché di liquidare l’articolo di oggi con poca fatica con un mero copia-incolla).

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Chi dice Donna dice Dungeon: l’anniversario

Un anno fa (per la precisione il 28 settembre 2020) usciva il primo speciale di Dietro lo Schermo, dedicato al femminile in D&D.

In attesa della (ormai vicinissima) uscita del mio speciale numero 3, ho voluto celebrare questo anniversario guardandomi un po’ intorno per capire a che punto siamo. Vi ragguaglierò velocemente su due progetti molto interessanti: il Progetto Spazio Sicuro, e soprattutto il fantastico talk #dungeonequality.

Non solo: ho voluto fare a tutti voi un piccolo regalo, con cui inauguro la mia nuova sezione di downloads. Vi va di scoprirlo insieme?

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Q&A: a proposito di un chierico “sgravato” (domanda di Qualcuno)

Questa non è una Q&A come le altre, per due motivi.

Il primo è che mi sto appropriando di una domanda che è stata posta su Dragons’ Lair, da un utente alle prese con un PG “troppo potente” che sta creando problemi al suo tavolo. Non sono stato l’unico a rispondere. Ma mi sono trovato ad argomentare molto per esteso e ho pensato che sarebbe stato utile riunire quelle argomentazioni in un post qui sul blog.

Il secondo è che non risponderò solo a quella domanda. In effetti toccherò anche un’altra questione che mi sta a cuore, e cioè: in che misura sarebbe lecito, per il Diemme, “riaggiustare” le cose giocando sui punti deboli di quel PG altrimenti potente?

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Metagioco vs. Pivvuppì

Per festeggiare una ricorrenza (vedi sotto), oggi un argomento speciale: parlerò di due mostri.

Uno è enorme, di aspetto ripugnante, odiatissimo da tutti. È anche indistruttibile e si rigenera continuamente. Enormi armate si mobilitano ogni giorno per attaccarlo, senza però riuscire a sconfiggerlo.

L’altro è astuto, subdolo e ammaliatore. Il suo aspetto è seducente e non lascia trasparire la sua pericolosità. Tutti, prima o poi, cadono preda delle sue tentazioni. E ben pochi, anche dopo che è avvenuto, lo riconoscono per quello che è: il burattinaio che tiene le redini del primo mostro e lo induce a provocare distruzione.

Stiamo parlando del Metagioco e del Pivuppì.

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Q&A: come corrompere i PG (domanda di Fivefox)

Chi di noi (Diemme) non ha mai sognato di trasformare i suoi PG, o almeno uno di loro, nel supercattivo finale della campagna o qualcosa di simile?

Ricordo un giocatore che dopo poche avventure dovette abbandonare la mia prima campagna. Il suo PG era un eroico paladino. Mi presi lo sfizio di farlo ricomparire come nemico, trasformato in guardia nera. I giocatori ne furono così entusiasti che continuai a farlo tornare più e più volte (come fantasma, poi tornato in vita, poi addirittura assurto a semidio). E da allora “riciclare” in questo modo gli ex-PG di chi lascia le mie campagne è divenuta una delle mie cifre stilistiche da Diemme.

Ma lì si parlava di un ex, di un PG diventato a tutti gli effetti PNG. Un utente di Dragons’ Lair, invece, vorrebbe spingersi oltre e usare in questo modo un PG ancora “attivo”. Una domanda interessante che ci porta ad esplorare varie cose, tra cui l’opportunità e il funzionamento di una meccanica della corruzione in D&D. E, per la serie “a volte ritornano”, a riparlare di agency.

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