Nalasat: un’umile proposta

CC BY-NC-SA 4.0 2023 – vedi nota 2

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Lasciate che vi presenti i Nalasat: un’invenzione rivoluzionaria. I Natural Language Safety Tools, Strumenti di Sicurezza in Linguaggio Naturale, sono la nuova frontiera della sicurezza ai nostri tavoli di gioco!

Nota 1: sono pensati espressamente per D&D e simili; non escludo che possano funzionare anche per altri giochi, ma nemmeno lo sostengo.

Nota 2: in eccezione al normale copyright applicato su questo blog, il testo di questo articolo è concesso in licenza Creative CommonsCC BY-NC-SA 4.0 internazionale 2023. Sì, lo so che nessuno di voi ha mai letto la pagina del copyright e si è mai fatto un baffo dei miei diritti di autore, lo so come funziona Internet. Smettete di ridere.

Principio fondamentale

Quando hai un’esigenza di sicurezza (in genere riguardante linee, veli o smettere, come li ho descritti in una pagina precedente), puoi esprimerla con parole tue nel linguaggio con cui ti esprimi normalmente nella giocata.

Puoi sempre farlo: non hai bisogno del permesso. Così come comunichi nel gioco in generale, puoi comunicare queste cose.

Le altre persone ti ascolteranno perché sono in buona fede (anche di questo ho parlato prima). Non significa che faranno per forza quello che vuoi: anche tu devi ascoltare loro. Farete del vostro meglio per capirvi a vicenda e per trovare una soluzione costruttiva.

Esempi principali

Ecco alcuni dei Nalasat più comuni.

“Ho bisogno di una pausa”

Questa frase di sicurezza informa gli altri partecipanti del tuo bisogno di smettere temporaneamente di giocare.

Tipiche varianti: “Pausa!” (breve ed assertivo, ideale per situazioni di urgenza); “Che ne dite di fare una pausa?” (chiede apertamente il riscontro degli altri, favorendo una comunicazione aperta); “Pausa?” (la brevità unita alla forma interrogativa assume un tono leggero e scanzonato che sdrammatizza).

“[Questa cosa] non mi va bene”

Questa frase di sicurezza comunica agli altri partecipanti una tua linea. Sostituisci “[questa cosa]” con l’indicazione dell’elemento problematico.

Non è indispensabile dare una motivazione ma, se ti va, considera alcune formule più precise come: “[-] mi mette a disagio” / “[-] mi sembra fuori tema” / “[-] mi fa paura/schifo/impressione” / “[-] mi stona troppo”.

Tipiche varianti: “[Questa cosa] no!” (semplice, rapido e perentorio, ideale per situazioni di urgenza); “Dobbiamo proprio metterci [questa cosa]?” (la forma dubitativa fa trasparire il tuo disagio lasciando spazio alle altre persone per rivalutare l’elemento in questione, e le sollecita ad esprimersi).

“[Questa cosa] vorrei che fosse fatta in [quest’altro modo]”

Questa frase di sicurezza comunica agli altri partecipanti un tuo velo. Sostituisci “[questa cosa]” con l’indicazione del contenuto, e “[quest’altro modo]” con la maniera in cui vorresti modificare la sua trattazione nel gioco.

Esempi di modo: “…senza dettagli” / “…con meno dettagli” / “…con minore intensità” / “…con un linguaggio più soft.

Nota che, in teoria, si può andare anche nell’altro senso: “…con più dettagli” / “…con maggiore intensità” eccetera.

È possibile anche una forma non propositiva, in cui ti limiti a indicare il modo che per te è problematico: “[Questa cosa] non mi va bene che sia fatta in [questo modo]”. Ma di solito convertirla in propositiva è molto facile.

Anche qui non è indispensabile la motivazione ma puoi considerare di accennarla (vedi sopra). Spesso, comunque, è auto-evidente dalla modifica proposta.

“Tutto a posto?”

Questa frase di sicurezza, sempre in forma interrogativa, serve a informarsi sulle condizioni di un’altra persona al tavolo, se ne senti la necessità.

Tipiche varianti: “Come sta andando?” (anziché una risposta binaria sì/no, questa forma a risposta aperta ammette più sfumature); “Come andiamo?” (il passaggio alla prima persona plurale può esprimere maggiore condivisione e vicinanza).

“Non posso continuare”

Questa frase di sicurezza indica il tuo bisogno di smettere in modo definitivo con quella giocata.

Tipiche varianti: “Devo andare” (generica e al contempo ferma, comunica una necessità ineludibile senza per forza attribuire al gioco la causa); “Questo gioco non fa per me” (modalità “non sei tu, sono io” classica e intramontabile, porta a un distacco definitivo mantenendo un’estrema gentilezza); “Non so voi, ma questo gioco mi ha un po’ stufato / mi sembra poco divertente, che ne dite di cambiare gioco?” (forma non adatta a tutti i contesti, chiaramente, ma in un clima familiare fuori da eventi organizzati sottolinea che si apprezza la compagnia delle altre persone ma si preferirebbe una diversa attività).

Straordinari vantaggi!

  • Nessuno può vietarli. A certi tavoli le meccaniche di sicurezza vengono osteggiate e messe al bando. Ma nessuno può farlo con i Nalasat! Sembrano frasi normali.
  • Non serve adottarli ufficialmente. Paura che l’adozione di una meccanica formale sembri un noioso passaggio burocratico? Non c’è tempo per le spiegazioni? Niente paura: i Nalasat funzionano anche senza tutto questo.
  • Si imparano subito. Non c’è niente di più facile dei Nalasat! Vedrai che ti sembrerà di conoscerli da sempre.
  • Chiunque li capisce. Anche una persona del tutto digiuna di meccaniche di sicurezza e perfino di GdR può capire il significato di un Nalasat al solo sentirlo. E, nel raro caso di incomprensioni, basta ripeterlo cambiando un po’ le parole.
  • Facili da personalizzare. Creare nuovi Nalasat, anche sul momento, è facile come bere un bicchier d’acqua e del tutto intuitivo, anche per dei novizi.
  • Basta discriminazioni. Ti è mai capitato di dire che non usi meccaniche di sicurezza formali ed essere guardato storto? Mai più! Ti basterà dire: “Le uso eccome: uso i Nalasat”.

Aggiustamenti

Il bello dei Nalasat è che la loro flessibilità è limitata solo da quella della lingua in cui ti esprimi. È facile introdurre varianti di vario tipo per adattarli meglio alla situazione. Ad esempio…

Forma interrogativa

Terminare la frase con un punto di domanda, anche se esprime un’esigenza molto forte, può essere indicato in certi contesti per attenuare l’impatto e per sollecitare un riscontro da parte delle altre persone.

Es. “In questa scena vorrei meno dettagli” –> “Che ne dite di fare questa scena con meno dettagli?”

Forma costruttiva

Oltre a segnalare il problema, aggiungere una proposta di soluzione (se sei in grado di farlo) può essere un’ottima idea, in un’ottica di collaborazione.

Es. “No, i ragni mi fanno troppo schifo” –> “No, i ragni mi fanno troppo schifo… ma potrebbero essere scarafaggi, per esempio.”

Paroline magiche

A seconda del contesto culturale, formule di cortesia come “per favore” o “scusate” servono a creare una connessione emotiva con gli altri, senza per questo diminuire l’importanza della tua esigenza, anzi, facendola percepire meglio.

Es. “Niente ragni!” –> “Niente ragni, per favore!”

Espansioni

Non c’è un elenco fisso di Nalasat: puoi sempre crearne di nuovi per ogni tua esigenza. Ecco altri esempi rapidi:

  • “Vorrei passare direttamente alla scena successiva”
  • “Ci stiamo avvicinando a [questa cosa] che mi creerebbe problemi / non mi andrebbe bene”
  • “Andiamo più a fondo su [questa cosa]!”
  • “Ho bisogno che facciamo [questo] al più presto”


2 pensieri riguardo “Nalasat: un’umile proposta

  1. Ciao!
    Devo dire che l’intuizione che hai avuto con i Nalasat mi sembra particolarmente brillante!
    Uniscono un design minimale, ergonomico e intuitivo a una indubbia efficacia per la risoluzione di problemi al tavolo di gioco!
    Il mio unico dubbio è: quanto costanto cadauno? Ti consiglio, visto i bassi costi di fabbricazione, di non applicare un eccesivo rincaro sulla vendita dei Nalasat, in modo da mantenerli accessibili per tutte le fasce di reddito e non uno strumento esclusivo solo dei ricchi!
    Ancora, complimenti!

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